Che sia Shopping! ma non compulsivo

Quanti di noi, me compresa, ci siamo comprati una cosa che ci piaceva tanto come premio?

Penso tutti, o perlomeno la maggior parte di noi;

una bella soddisfazione di acquistare qualcosa che da tanto si desiderava, ecco la ricompensa dopo i  sacrifici.

Ma cosa accade se si inizia a lasciarsi andare e ad acquistare compulsivamente?

Si parla di disturbo da Shopping Compulsivo, quando la persona ripete episodi nei quali il soggetto, sperimenta un impulso irrefrenabile a fare acquisti, anche se vengono riconosciuti come inutili, eccessivi, e non riescono ad evitarli o a tenere sotto controllo l’impulso.

Quali conseguenze comporta? Comporta delle conseguenze dannose a livello finanziario, relazionale, lavorativo e psicologico.

A livello finanziario la persona che spende molto ed anche in oggetti inutili, comporta delle ovvie conseguenze dannose, anche perché a lungo andare la sua priorità sono i beni materiali e potrebbe tradursi in debiti, mancati pagamenti e conto corrente in rosso;

a livello relazionale la persona, potrebbe avere delle difficoltà, per esempio, con il partner/ con la partner. Uno dei due ha la necessità di acquistare, mentre l’altro cerca di far fronte alle spese comuni, di saldare debiti, di cercare di appianare la situazione. Generando così dislivello di coppia, bugie per giustificare acquisti, soldi che spariscono, creando delle crepe nella coppia che tendono a far vacillare le basi di fiducia che vi erano.

A livello lavorativo, se la persona inizia a passare la giornata lavorativa cercando su internet affari, sconti o promozioni, a pensare solamente al momento di uscita per poter andare ad acquistare la cosa “essenziale” o desiderata, il suo rendimento avrà inevitabili cadute.

A livello psicologico? In una prima fase di shopping compulsivo, di solito la persona inizia ad avere dei pensieri, delle preoccupazioni che sono di “urgenza ad acquistare”. Può essere sia verso una determinata cosa, sia verso cose in generale, basta che sia acquistare. In questa fase se la persona riesce a mettersi in ascolto di se stessa, le sue emozioni sono tendenti alla tristezza, ansia, rabbia, noia.

Dopo questa prima fase, la pianificazione degli acquisti è quella che risolleva, già il pensiero di andare a vedere nei negozi, quali scegliere, il percorso da fare, il pensiero di entrare, pensare al pagamento ovvero decidere se per le banconote, oppure utilizzare la carta e vederla strisciare nell’apposito dispositivo.

Andiamo nella fase vera e propria, quella dello Shopping, la persona che entra nel negozio è già euforica, ha già un’eccitazione al pensiero dell’acquisto. Si sente invasa dalle tante cose esposte, ammaliata da loro, quasi incoraggiata a comprarle. In quel momento l’oggetto del desiderio è attraente, unico, irrinunciabile. Impensabile che sia inutile. La felicità di vedere che la commessa te lo prepara, te lo incarta e che tra poco sarà nelle sue mani è un pensiero paradisiaco.

Questa euforia finisce pochissimo dopo, quando ormai il pagamento è fatto, ecco la fase dove tutta l’eccitazione si trasforma in frustrazione, senso di colpa per aver acquistato ancora una cosa, delusione verso se stessi, che non sono riusciti a mantenere il controllo e la vergogna dell’atto commesso.

È un circolo vizioso in cui la persona non riesce a trovare un freno. Per poter dire ok, mi fermo e riprendo in mano la mia vita.

Un percorso di supporto e sostegno psicologico aiuta a far luce, far emergere le nostre forze interiori, a farci prendere conoscenza e consapevolezza di noi stessi e delle nostre capacità. Chiediamo aiuto per essere più forti e più indipendenti.

Le immagini sono tratte dal film “I Love Shopping”

( https://it.wikipedia.org/wiki/I_Love_Shopping_(film) )

I Love Shopping (Confessions of a Shopaholic) è un film del 2009 diretto da P. J. Hogan, ispirato ai romanzi I Love Shopping e I love shopping a New York di Sophie Kinsella.

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