Anche se alla fine nasce una cipolla

 

Molte volte quando arrivano i pazienti non hanno più fiducia.

Non hanno più fiducia in se stessi, negli altri, nella vita, hanno smesso di avere fiducia in tutto…

Hanno attraversato diverse tempeste che li hanno portati a dubitare di tutto e di tutti, ma soprattutto anche di se stessi.  Hanno perso la voglia di fare, la voglia di provare, sono demotivati non hanno voglia di iniziare a fare niente.

Le domande che mi fanno sono tante, non sanno da dove riprendere, hanno tanti Se e tanti Ma con loro…

Hanno il peso dei sacrifici andati persi, hanno il sacrificio buttato perché è andata male, tanti sensi di colpa e tanto malessere che continua a portarli ovunque tranne che in una direzione precisa.

L’esempio della cipolla

Uno degli esempi che mi trovo a fare per cercare di far vedere quanto è importante la fiducia è proprio l’esempio della cipolla. Usiamo come metafora un semino da piantare, ma che può essere paragonato ad un nostro pensiero, obiettivo o sogno.

Prendete un agricoltore che non ha niente, ha perso tanto nella sua vita, come fa a ripartire o ad intraprendere una nuova strada se non ripone fiducia in quel piccolo semino che vuole piantare?

L’agricoltore provvederà a valutare il semino giusto, a cercare quello più bello ma non può far altro che guardarlo e dargli fiducia che dentro ci sia tutto il meglio per farlo nascere.

Provvederà a cercare il posto giusto, un luogo adatto, magari al riparo da intemperie, ma non può far altro che sperare e dare fiducia che il tempo sia clemente e lo aiuti a far nascere e crescere una bella piantina.

L’agricoltore inoltre cercherà il modo per mettere al riparo la piantina da animali che potrebbero scavare nel terreno e sciupare il raccolto, ma oltre a proteggere la piantagione dovrà avere fiducia che non tutto andrà perduto.

E una volta che la piantina è nata?

Una volta che la piantina è nata, l’agricoltore dovrà avere tutta la sua attenzione e la sua premura per continuare a farla crescere, a farla vivere con la giusta acqua ed il giusto nutrimento. Occorre aria, acqua, nutrimento per il terreno per far venire un bel raccolto.  Ma occorre anche dare fiducia a quelle foglioline piccole e delicate, dare fiducia alla sua forza di nascere, alla sua voglia di crescere, diamo valore a quelle piccole foglie che stanno cercando di portare tanto dentro di se e sotto la superfice per far trovare la parte più importante, per far trovare la sua essenza.

Una volta che è fatto tutto questo, che abbiamo superato tanti ostacoli, tante avversità ecco che forse è arrivato il momento di raccogliere  i risultati.

Perché forse raccogliamo i risultati?

Perché non è detto che è il momento ottimo, è il momento che pensiamo sia giusto per togliere la piantina dal campo e vedere i nostri frutti, i sacrifici del lavoro fatto, ma nessuno ci assicura che è il momento ottimale, almeno una prova occorre farla.

Occorre sacrificare una piantina per vedere e supporre che forse anche le altre sono pronte per dare i loro frutti e i sacrifici per i quali abbiamo lavorato tanto.

Tocca portare allo scoperto la nostra parte interna, mettere alla prova quello in cui noi abbiamo dato fiducia per così tanto tempo.

L’emozione di vedere per la prima volta i sacrifici del lavoro fatto.

Nel bene e nel male

Nel bene e nel male il lavoro è stato fatto,  è il momento di riflettere se è arrivata la soddisfazione che si cercava oppure se è stata una visione diversa dalle aspettative?

Ecco allora che è importante capire se sono arrivate le soddisfazione che si cercavano ecco che la fiducia è stata ben riposta ed ha la sua gratificazione, quella congrua con le aspettative. Il semino a cui abbiamo dato fiducia ha germogliato appieno, soprattutto in noi e nella nostra fiducia in noi stessi e negli altri.

Se la piantina non ci rimandato l’immagine come il sogno con cui ci siamo emozionati nella nostra mente? È stato tutto perso? Ho buttato la mia fiducia e tutto il mio avere per nulla?

No, non è cosi, se prendiamo solo l’immagine nella nostra mente, quella su cui fantasticavamo è difficile avere un reale riscontro nella realtà. Ma proviamo a vedere cosa ci ha portato quel semino.

Un semino piccolo ci ha portato lavoro, voglia di fare, voglia di scoprire cose nuove, voglia di imparare cose nuove, ci ha fatto mettere alla prova, siamo stati capaci di fare delle cose e magari abbiamo sbagliato delle altre. Ci ha portato a riflettere sugli errori da non rifare,  ci ha messo di fronte a delle nuove opportunità, ci apre alle domande per migliorarci.

Davvero non ci ha portato niente questo semino?

Cosa fare adesso con questa cipolla?

Come è andato il nostro lavoro è andato, ha portato delle cose nuove rispetto all’inizio, adesso occorre valutare se il prodotto, se il nostro obiettivo è importante.

Aver dato fiducia ad un semino ci ha portato un frutto, anche se è poco bello, se non è affascinante come nel nostro sogno, anche se a prima vista non ci piace. Non diamo giudizi affrettati.

Andiamo a capire la vera essenza, che sotto la superficie ci sono tante nobili virtù, che può essere importante per capire diverse cose della vita.

Vedi che ci ha insegnato a farci una corazza, si dice vestiti a cipolla…

Vedi che ci insegna a piangere, anche per un cosa banale…  avere gli occhi gonfi di pianto, ma poi ritornare al sorriso…

Vedi che ci insegna che  a prima vista non è bella, ma è molto più efficace in tantissime cose e in tanti posti…

Vedi che comunque, anche se tu gli hai dato li per li poco valore,  ci insegna che è alla base di tante storie di amore importanti, in quanti sughi la mettiamo? Quanti matrimoni d’autore facciamo con la cipolla?

Vedi che, forse,  alla fine abbiamo fatto bene a dare fiducia a quel semino?

Lascia un commento