Sfatiamo le credenze

1. Dallo psicologo ci vanno i matti.

Lo psicologo non è solo colui che cura “i matti” ma è colui che ci può accompagnare in un momento difficile della nostra vita, dove ci sono degli ostacoli da affrontare e superare.

Il lavoro dello psicologo è quello di favorire, nella persona che si rivolge a noi, la consapevolezza di sé, l’autostima, le risorse emotive, relazionali e cognitive. Il suo scopo principale è quello di sostenere ed accompagnare la persona nella ricerca del proprio benessere: la condizione che ci fa sentire bene con noi stessi e con gli altri, che ci aiuta a raggiungere obiettivi professionali, familiari e personali, che ci mette in contatto con i nostri bisogni ed emozioni.

2. “Se vado dallo psicologo gli altri penseranno che sono pazzo”

Lo stigma sociale è un prodotto del proprio pregiudizio sommato con quello delle altre persone che ci credono (e che poi magari vanno dallo psicologo senza dichiararlo). Ma se voi, andando da uno psicologo, vi scopriste a sentirvi meglio, più sicuri, più consapevoli e in controllo, più gioviali, più leggeri e con un problema in meno, forse gli altri penserebbero che non è una cosa poi così da pazzi.

3. Per andare dallo psicologo bisogna essere incapaci di intendere e di volere.

Se siamo incapaci di intendere e di volere non possiamo decidere di andare dallo psicologo.

Molto probabilmente questa idea nasce nei miti creati dal cinema, dove si vede la persona che ha un grave disturbo ed è costretta da altri ad andare in terapia. Questi sono dei casi specifici, dove c’è la possibilità di patologie gravi o casi in cui una persona si lascia andare e, non prendendo coscienza della sua situazione ai primi sintomi, arriva dallo psicologo quando ormai non hanno più scelta.
Una difficoltà che non viene gestita adeguatamente al momento di esordio, si potrebbe trasformare in un problema e successivamente, se non trattato, in patologia cronica. La riduzione dei danni e delle conseguenze negative che sono effetto del cattivo trattamento sono garantite da una risoluzione tempestiva ai primi sintomi grazie all’aiuto di un professionista.

4. “Sono gli altri ad avere i problemi, io sto bene”

Tutti quelli che ragionano diversamente da noi, vengono ritenuti matti. Quando poi, il comportamento di queste persone ci potrebbe arrecare un danno, di solito si pensa che siano loro a dover modificare il loro comportamento e non noi, come se chiedere aiuto per difenderci fosse quasi un’ulteriore beffa.

Imparare a gestire e tutelarci dai comportamenti degli altri, imparare a capire come noi siamo, delle volte, capaci di innescare determinati comportamenti, è un aspetto fondamentale per il nostro benessere. Non possiamo aspettare che siano gli altri a cambiare perché, seppure fosse, di altri ce ne saranno sempre di nuovi. In fin dei conti, le persone si comportano con noi come noi le educhiamo a comportarsi nei nostri riguardi e, non sempre è un’ impresa facile.

5. Io ho tanti amici con cui parlare, perché dovrei andare dallo Psicologo?

Quando per esempio avete un problema di salute fisica, potete parlarne tranquillamente con i vostri amici, parenti o colleghi che vi daranno il loro aiuto e i loro consigli basandosi sulle proprie esperienze di vita o sul proprio buon senso. Ma ognuno di noi è unico e irripetibile e ciò che può essere utile in un caso, può non esserlo in un altro. Proprio per questo è auspicabile che vi rivolgiate al vostro medico di fiducia per un parere professionale.

Stiamo parlando della vostra salute, del vostro benessere ed è importante che vi affidiate a persone competenti.

I buoni amici sono indispensabili, fanno parte della nostra vita ci riempiono le giornate con momenti di felicità, ci consigliano, e ci supportano nella quotidianità, ma il supporto di uno specialista nel momento del bisogno è molto diverso.

Lo specialista, che sia il medico per l’emicrania o lo psicologo per un disturbo di tipo psicologico, ha una formazione che vi garantisce quel supporto professionale di cui avete bisogno.

6. “Dottoressa io non le voglio le pasticche!”

Lo psicologo ha una laurea in Psicologia, non ha la formazione necessaria per prescrivere farmaci e quindi non le può prescrivere. Lo psichiatra o il neuropsichiatra, oppure lo psicoterapeuta che ha una laurea in medicina può prescrivere farmaci. Lo psicologo può collaborare con le diverse figure professionali, e se necessario può indirizzare gli utenti per un parere medico. Saranno loro, dopo la loro diagnosi, a prescrivere farmaci.

7. Mi costa troppo andare dallo Psicologo!

Le prestazioni di tipo psicologico e di tipo psicoterapeutico sono detraibili dalle tasse:

Le prestazioni rese da psicologi e psicoterapeuti per finalità terapeutiche sono state equiparate dal Ministero della Salute alle prestazioni sanitarie rese da un medico.

Pertanto per i soggetti che le ricevono è prevista la loro detraibilità, ai sensi dell’art. 15 – comma 1 lettera c) del TUIR (Dpr 917/86), all’interno del quadro oneri detraibili della dichiarazione Unico anche in assenza di prescrizione medica e anche se l’oggetto della ricevuta sanitaria rilasciata non riporta la dicitura “sanitaria” ma solo i riferimenti all’attività psicologica o psicoterapeutica prestata.

Un contributo interpretativo può essere rinvenuto anche nella circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 20/E del 2011 al punto 5.15.”

Detraibilità spese prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche:

http://www.psy.it/detraibilita-spese-per-prestazioni-psicologiche-e-psicoterapeutiche

Elenco professioni sanitarie: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=91&area=professioni-sanitarie&menu=vuoto

Al primo colloquio chiedete l’importo per la prestazione, è molto meno di tante altre visite specialistiche.

8. “Andare dallo psicologo vuol dire intraprendere un percorso lungo anni, infinito e faticoso…”

Questo particolare modo di pensare trae la sua nascita dalla distorsione di alcuni approcci, influenzati anche da film o da storie di altre persone. I percorsi di terapia non sono infiniti, anzi lo scopo principale del lavoro dello psicologo è di far prendere coscienza alla persona delle sue proprie risorse per poi riuscire ad affrontare in autonomia le problematiche che si possono ripresentare.

Il lavoro dello psicologo parte dagli obiettivi che vogliamo raggiungere, obiettivi stabiliti di comune accordo, che durante il percorso vengono continuamente aggiornati e ricalibrati secondo la necessità.
Una volta raggiunta la meta prefissata la persona continua in autonomia nel suo cammino avvalendosi dei nuovi strumenti acquisiti in terapia, sapendo che in caso di nuova difficoltà lo psicologo è pronto ad aiutarlo.

9. “Aiuto adesso vengo psicanalizzato!”

Molto spesso questa affermazione rimanda allo scenario classico dell’incontro con uno psicologo in situazioni pubbliche. Di solito quando si incontra uno psicologo si ha la “credenza” che ci stia analizzando e giudicando, che sia alla ricerca di problemi, disturbi, colpe e ci irrigidiamo, controlliamo movimenti, e stiamo in uno stato di tensione.

Il termine “psicanalizzare” fa parte del metodo della psicoanalisi e non è di tutti gli approcci psicologici, inoltre lo psicologo, nello studio e su richiesta, ha il compito di aiutarvi a superare i problemi, mai quello di giudicarvi ed emanare sentenze.

10. Ce la faccio da solo: posso aspettare - chiedere aiuto vuol dire arrendersi ed essere sconfitti.

Quando si ha una difficoltà o un problema provare a trovare una soluzione da soli va benissimo, ma in caso di fallimenti ripetuti, intestardirsi potrebbe diventare patologico oltre che generare depressione e senso di sconforto.

Perché di solito sono più le donne a chiedere aiuto? Non perché siano più “malate”, tutt’altro, ma soprattutto perché la loro presunta debolezza e fragilità sono dei tratti culturalmente considerati femminili, rendendole legittimate ad esprimerle.

Ma la vera forza sta proprio nel dichiarare le proprie fragilità, per primi a se stessi, ed è anche il primo passo per renderle dei punti di forza e di orgoglio.

Un altro motivo basilare per chiedere aiuto ad un professionista richiama alla domanda: “Perché farcela da soli per prove ed errori che richiedono molto tempo e fatica, se esiste una autostrada che accelera il percorso attraverso la guida di un esperto?”

Ricordatevi che il merito sarà sempre il Vostro, ovvero di chi avrà compiuto i passi. Infatti a differenza di altre problematiche che possono essere completamente delegabili, i problemi psicologici si possono superare solo in prima persona, nessun può farlo al posto nostro.

La figura dello psicologo non corrisponde al professionista che compie azioni al posto vostro, lo psicologo mette a vostra disposizione le sue competenze per aiutarvi, attivare le vostre risorse personali quando le difficoltà vi sovrastano, in modo da farvi diventare autonomi.

11. “Se vado dallo psicologo mi dovrò aprire completamente”

Questa credenza è ancorata al pensiero, senza fondamenta, secondo il quale per poter intervenire efficacemente su un problema complesso sia richiesta una conoscenza completa e profonda di tutta la sua storia, nei dettagli, specie se più morbosi. Sarete voi a dire quello che volete dire, certamente più spiegate nel dettaglio e più abbiamo un quadro e una visione completa per aiutarvi. Ma sta a voi, e alla fiducia che avete instaurato con il vostro professionista, decidere cosa dire.

12. "Io sono fatto così. Cambiare è impossibile. La personalità è un fattore ereditario”

Il cambiamento è inevitabile, ma va gestito e va canalizzato nella giusta direzione. Spesso gli obiettivi terapeutici non riguardano la personalità ma specifiche problematiche che impediscono di vivere pienamente la vita, come attacchi di panico, disturbi alimentari, stati depressivi o conflitti relazionali privati o lavorativi. Ma parlando anche di fattori immodificabili resta il problema di costruire un buon rapporto con ciò che è immodificabile.

Chi ha delle malattie croniche, dei difetti fisici non modificabili attraverso chirurgia estetica e aspetti del carattere troppo strutturati nel tempo, non può fare altro che modificare le sue opinioni su qualcosa che è un dato di fatto per vedere da una prospettiva diversa, più proficua e salutare.

13. Ma se lo psicologo è più giovane di me come fa ad aiutarmi?

Per arrivare ad esercitare la professione, lo psicologo deve avere fatto molti anni di studi specifici, aver superato diversi esami universitari, molte ore di tirocinio, un esame di stato per l’abilitazione. La formazione teorica, insieme alla pratica svolta durante i tirocini consento alla figura dello psicologo di svolgere il loro lavoro indipendentemente dall’età.

La nostra professione è in continua crescita e in continuo aggiornamento, questo ci consente di rimanere al passo con le nuove scoperte e ricerche, ci consente di affinare le nostre tecniche, di impararne sempre di nuove e arricchire sempre di più la nostra formazione per garantirvi la miglior consulenza. Per contribuire alla ricerca di un costante miglioramento facciamo attività di “supervisione” con i nostri Professori.

14. Ma può aiutarmi chi non ha vissuto quello che sto vivendo io?

Un professionista ha studiato ed imparato tecniche e nozioni specifiche per essere pronto ad ascoltare le varie vite di ognuno di voi. Certamente ogni persona che arriva ci porta una nuova vita, con delle sfumature diverse da tutti gli altri che ci sono stati capitati. Ma se facciamo l’esempio con un medico di famiglia non deve aver per forza avuto tutte le malattie che ha i suoi pazienti, la sue conoscenze e i suoi aggiornamenti nel settore gli consentono di ascoltare, capire e curare il paziente.

15. La Psicologia? Io non ci credo!

La Psicologia è una scienza che studia i processi psichici e mentali dell’uomo come le modalità di pensiero e ragionamento, l’intelligenza, la memoria, i modelli di apprendimento, la comunicazione, le motivazioni, le emozioni, le relazioni e molto altro.

Se confondete l’intervento di uno psicologo con quello di altre figure, soprattutto con quelle non regolamentate, non fa giustizia a nessuna delle categorie.

La professione dello psicologo è una scienza, come tale ci sono innumerevoli studi, ricerche e documentazioni che comprovano l’efficacia e la validità del nostro lavoro.