I Disturbi Sessuali
Uno degli argomenti molto richiesti durante i colloqui sono i disturbi sessuali, ma vediamo adesso una definizione per capire meglio
Ecco una definizione di Disturbo Sessuale
Volendo dare una definizione ai Disturbi Sessuali ecco che si possono spiegare come la/le disfunzione caratterizzate dalla presenza di reazioni anomale, e quindi non usuali e diverse dal normale agli stimoli sessuali. (Consideriamo anche che il concetto di normalità è diverso da persona a persona).
Ovvero una reazione che è al di fuori della norma rispetto all’età, allo stato di salute, alle caratteristiche fisiche, alla maturazione e alla cultura di una persona.
I disturbi sessuali, a volte chiamati anche disfunzioni psicosessuali, sono caratterizzati da dinamiche psicologiche di tipo personale e/o interpersonale che interagiscono in maniera negativa, creando anche dei veri e propri disagi e delle difficoltà, su uno o più aspetti della sfera sessuale di un individuo, e quindi creare problematiche nelle relazioni con il partner e con se stessi.
Disturbi sessuali occorre che queste problematiche che possono riguardare il desiderio, l’eccitazione, l’orgasmo ed il dolore siano protratte almeno per sei mesi.
occorre almeno sei mesi per essere diagnosticate come disturbo, ma è bene parlarne e confrontarsi con esperti del settore per risolvere il prima possibile il disagio, sia per il proprio benessere che per quello della coppia.
Queste risposte insolite possono essere di vario tipo, infatti possono andare dalla totale mancanza di eccitazione o desiderio a stati dolorosi collegati all’atto sessuale.
Risulta molto difficile dare una definizione alla patologia sessuale e quindi disturbo sessuale, a causa dei tre concetti chiave della psicologia clinica che sono da tenere in considerazione:
-il continuum tra comportamento normale e patologico
-l’importanza del contesto
– il relativismo storico culturale
È molto sottile la linea di confine tra comportamento normale e patologico, infatti viene classificato il disturbo quando comporta anche delle alterazioni e dei disagi alle altre sfere della vita. Per esempio se il comportamento preso in questione potrebbe influenzare negativamente la sfera delle relazioni arrivando anche a causare uno stress significativo che si ripercuote su altri ambiti della vita, sia personale e di coppia, dando vita anche ad un circolo vizioso.
Un Esempio
Prendiamo in considerazione, ad esempio, un caso di una donna che sta progettando di avere figli con il marito, ma non è mai riuscita ad apprezzare il sesso, non ha quasi mai l’orgasmo, si vergogna del proprio corpo e delle sue fantasie, non si masturba perché lo ritiene imbarazzante.
Non è mai riuscita a parlarne liberamente, essendo un argomento, che la mette a disagio.
È considerata patologia dal DSM perché non ha quasi mai provato un orgasmo, quindi disturbo dell’orgasmo femminile; e disturbo dell’eccitazione femminile.
Gli sta causando uno stress considerevole, considerando che per lei è un atto poco piacevole e l’idea di avere figli in modo naturale è la via che preferiscono, si trova ad avere questa sensazione spiacevole e poco gradita di affrontare il rapporto tutte le volte che si trova in intimità con il compagno.
Poi si aggiungono anche altri pensieri stressanti, derivati dalla situazione problematica, tra cui, se dopo i figli sarà peggiore la loro vita sessuale e quindi immagina anche la possibilità dell’allontanamento del marito a causa di queste mancanze sue. Non riesce a parlarne nemmeno con lui, considerandosi lei un po’ sbagliata, preferisce tacere e praticare senza il benessere che ci dovrebbe essere. Per uscire dovrebbe rivolgersi a specialisti che l’aiutano nel percorso da fare per vivere questo aspetto serenamente.
il Contesto
L’importanza del contesto è molto determinante per definire un disturbo e specialmente Disturbo Sessuale , prendiamo ad esempio una donna esibizionista se lo facesse in mezzo ad una via trafficata piena di persone sarebbe considerata “malata”, ma se lo facesse o per lavoro come spogliarellista o in un momento intimo per il proprio partner non sarebbe considerata patologia.
Relativismo storico e culturale
L’altro concetto chiave da tenere presente è il relativismo storico e culturale. Ci sono molti paesi dove determinate pratiche sono definite da loro normali mentre per noi queste tipologie sono considerate disturbo.
Basta prendere in considerazione anche la masturbazione e l’omosessualità. Argomenti ampliamente dibattuti, anche sul solo fatto di parlarne o meno e quindi fare informazione nelle scuole.
(A questo proposito ricordiamo la Dottoressa Jocelyn Elders, che nel 1994, venne licenziata dall’incarico di Ministro della Sanità degli Stati Uniti dopo aver suggerito che nelle scuole venissero affrontati anche argomenti come la masturbazione.)
Pur non essendo più considerato atteggiamento da disturbo ai giorni d’oggi, mentre nel diciottesimo secolo c’era anche un movimento anti-masturbazione fondato da S.D.D. Tissot , preferiamo infatti, considerarlo come un’assenza, cioè come una cosa che non viene fatta o si evita di pensare che la facciamo.