Malattie Sessualmente Trasmissibili : HIV

HIV E SESSUALITà

 

La sessualità è una parte fondamentale di noi, imparare a scoprire quello chi ci piace, quello che ci fa stare bene, come relazionarsi con l’altra persona.

Quando parliamo di sessualità, parliamo anche e soprattutto di scambio, Scambio di amore, di affetto, di gesti, di regalare piacere all’altro, scambio anche a livello fisico di sapori, di odori e di tutto quello che il nostro corpo dona all’altro.

Inevitabilmente, oltre alle infinite cose belle, occorre mettere l’attenzione anche su tutti i lati a cui far presente per essere tranquilli e sicuri a livello di salute.

Molte volte, specialmente i ragazzi giovani, pensano solo al “problema” di come evitare gravidanze indesiderate, arrivare anche ad utilizzare metodi contraccettivi poco sicuri, inefficaci pur di essere liberi nella loro sessualità. oltre a riportare l’attenzione sul rischio reale di gravidanze, se si usano metodi contraccettivi inadeguati, il mio focus di attenzione è di far capire anche l’importanza della salute, che la sessualità ha a che far con uno scambio di liquidi organici che portano con sé, la possibilità di incorrere in Infezioni sessualmente trasmissibili ( qui trovate un elenco stilato dal Ministero della Salute  http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_4.jsp?area=Malattie_sessualmente_trasmissibili )

La prima che vorrei andare ad approfondire è :

L’AIDS, che  è la malattia da immunodeficenza acquisita causata dal virus Hiv che attacca il sistema immunitario e rende la persona più suscettibile alle infezioni e alla formazione di tumori

Chiariamo subito 2 questioni fondamentali:

  1. L’HIV è un virus che si trasmette prevalentemente per via sessuale e dunque riguarda chiunque abbia una vita sessuale attiva, ma è sufficiente rispettare poche e semplici regole per proteggersi dall’infezione.
  2. L’infezione da HIV, opportunamente trattata, è oggi considerata un’infezione cronica che lascia spazio a progetti di vita personali, lavorativi e familiari, compreso quello di diventare genitori e di avere figli sani.

L’HIV è il virus dell’immunodeficienza umana: una volta entrato nell’organismo, attacca alcune cellule del sistema immunitario indebolendo progressivamente le naturali capacità di difesa. Se non trattato, può comportare una grave compromissione del sistema immunitario e l’insorgenza di infezioni opportunistiche e tumori (diagnosi di Aids).

L’HIV si trasmette solo in 3 modi:

  • trasmissione sessuale: attraverso rapporti sessuali non protetti dal preservativo
  • trasmissione ematica:attraverso l’uso in comune di siringhe e materiali iniettivi
  • trasmissione verticale: dalla madre ai figli durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno .

Nel caso in cui si sia corso un elevato rischio d’infezione (rapporti sessuali non protetti con partner HIV positivi o con indizi di esposizione al rischio molto recente), è possibile recarsi al pronto soccorso per valutare con il medico l’opportunità di sottoporsi ad un trattamento farmacologico per cercare di prevenire l’infezione. La valutazione tiene conto del fatto che il rischio di trasmissione in seguito ad una singola esposizione è comunque basso e che in alcune condizioni è altamente improbabile (nel caso in cui la persona con HIV segua con successo la terapia anti-HIV).

La profilassi deve essere iniziata al più presto (non oltre le 48 ore) e ha la durata di 4 settimane.

In alcuni casi l’infezione da HIV non genera alcun sintomo (sieroconversione asintomatica), in altri casi si manifesta invece una sintomatologia acuta (sindrome acuta retrovirale) che insorge tra i 4 giorni e le 4 settimane successive al contagio e dura solitamente da 1 a 3 settimane. I sintomi più comuni includono febbre, spossatezza, sudori notturni, rigonfiamento dei linfonodi, mal di gola, eruzioni cutanee: poiché si tratta di sintomi molto comuni e in parte simili a quelli di una semplice influenza, non c’è motivo di allarmarsi, ma se si manifestano a ridosso di un comportamento sessuale a rischio, è importante fare subito i dovuti accertamenti.

L’infezione da HIV non può essere diagnosticata attraverso i sintomi né attraverso le comuni analisi del sangue. L’unico modo per diagnosticare l’infezione è quello di sottoporsi al test per l’HIV.

Il test non è in grado di rilevare l’infezione nei giorni immediatamente successivi al contagio. Per ottenere un risultato attendibile è necessario che dall’ultimo comportamento a rischio trascorra un periodo di tempo (detto Periodo Finestra), variabile a seconda del tipo di test.

L’esito del test è positivo se viene riscontrata l’infezione da HIV (sieropositività all’HIV). L’esito è negativo se non viene riscontrata l’infezione da HIV (sieronegatività all’HIV).

L’avvento delle terapie antiretrovirali (nel 1996) ha determinato l’immediato crollo delle diagnosi di Aids e della mortalità, restituendo alle persone con HIV un’aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale.

Le terapie oggi disponibili non sono ancora in grado di eliminare l’HIV dall’organismo ma ne riducono la quantità a un livello molto basso, permettendo di prevenire i danni che il virus rischia di causare. Oltre a sostenere lo stato di salute, la terapia riduce il rischio di trasmissione del virus ad altre persone: più è bassa la quantità di virus nell’organismo, minore è il rischio. Se la terapia è efficace, la quantità di virus è talmente ridotta da eliminare completamente il rischio di trasmissione.

parte 2

 

ATTENZIONE: questo paragrafo non vuole dare consigli medici, vuole essere un’informazione per promuovere il concetto di salute e per condividere delle informazioni. Chiedete sempre al vostro medico di fiducia.

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