miti da sfatare sulla sessualità

Credenze popolari, disinformazione, scarsa educazione sessuale, convinzioni religiose e tabù sono solo alcuni esempi di ciò che concorre alla creazione di false credenze sul sesso e sull’intimità.

Di falsi miti sulla sessualità, infatti, ne è pieno il mondo!

I luoghi comuni da sfatare sono davvero tanti, alcuni fanno sorridere, altri decisamente meno. Invero, la disinformazione può comportare anche dei seri rischi per la salute ed il benessere delle persone coinvolte.

Ecco cinque falsi miti VS verità con basi scientifiche!

 

1. Le mestruazioni impediscono il concepimento →  FALSO!

    VERO → Avere rapporti sessuali completi e non protetti durante le mestruazioni NON E’ un metodo contraccettivo efficace. Il periodo fertile di una donna, che dura in media circa 6-7 gg, è legato all’ovulazione. In un ciclo normale di circa 28 gg, il picco ovulatorio lo si ha intorno al 14° giorno dopo l’inizio del sanguinamento. Il concepimento, però, potrebbe avvenire già da circa 5 giorni prima di tale picco (inizio della finestra temporale del periodo fertile). A ciò bisogna aggiungere che il liquido seminale maschile può sopravvivere nelle vie genitali femminili da 2 a 4 gg, e in alcuni casi anche fino a 7 (Istituto Superiore di Sanità). Inoltre, il momento dell’ovulazione può variare per diversi motivi, organici e ormonali, così come la durata del sanguinamento mestruale (in media dura 5 gg, ma può persistere per molti più gg in casi particolari). Infine, è bene non affidarsi alla presenza di perdite ematiche femminili poichè, in alcuni casi, possono presentarsi proprio durante l’ovulazione: è il cosiddetto fenomeno dello spotting (seppur con sanguinamento esiguo e differente da quello mestruale, potrebbe trarre in inganno).

2. Il coito interrotto impedisce il concepimento →  FALSO!

    VERO Interrompere la penetrazione poco prima dell’eiaculazione NON E’ un metodo efficace per evitare una gravidanza: il rischio di concepimento è legato alla presenza di spermatozoi nelle secrezioni che precedono l’eiaculazione. Questa piccola quantità di spermatozoi è potenzialmente in grado di fecondare un ovocita.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che le donne che sono incappate in una gravidanza indesiderata dopo tale pratica (durante il primo anno di utilizzo) variano in percentuale dal 4 al 27%, in relazione all’attenzione posta nel praticarlo.

3. Il preservativo protegge totalmente dalle Malattie Sessualmente Trasmissibili (MTS) o dalle Infezioni Sessualmente Trasmisse (IST) →  FALSO!

  VERO → Il profilattico, usato correttamente, diminuisce il rischio di contagio impedendo il contatto tra fluidi potenzialmente infettanti (sperma, secrezioni vaginali, sangue) e mucose dell’apparato genitale. Può essere efficace contro la trasmissione da penetrazione per HIV, gonorrea, clamidia, tricomoniasi. Il Condom, però, NON PROTEGGE da MST e IST i cui agenti patogeni si ritrovano anche al di fuori delle zone riparate da esso, quindi ad esempio per sifilide, herpes e papilloma virus.

4. L’HIV è un problema che riguarda solo omosessuali e prostitute →  FALSO!

    VERO → L’HIV è una problematica di sanità pubblica che non fa distinzione di orientamento sessuale, classe sociale, status socioeconomico, identità di genere o altro. E’ democratica: riguarda tutti! Questa falsa credenza è legata al boom di diffusione degli anni ’80 che vedeva una prevalenza di infettati nella popolazione omosessuale. Secondo i dati, dalla metà degli anni ‘80 a oggi i casi di infezione trasmessi attraverso rapporti eterosessuali sono notevolmente aumentati: nel 1985 rappresentavano solo l’1,7% del totale, mentre nel 2016 hanno raggiunto il 47,6%, divenendo così la modalità più frequente di trasmissione (Centro Operativo AIDS, ISS).

5. Con i rapporti orali non si trasmettono MTS o IST →  FALSO!

    VERO → Anche i rapporti orali rappresentano un rischio di trasmissione di MTS o IST per via del contatto tra liquido seminale/vaginale e la mucosa della bocca. Questo meccanismo di trasmissione può riguardare, ad esempio, HIV, sifilide, gonorrea, epatite B, herpes genitale e papilloma virus. Il rischio aumenta in presenza di ferite o lesioni (anche non visibili ad occhi nudo), alterazioni gengivali o sanguinamento gengivale.

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